Il Baskin è una nuova attività che si ispira al basket ma ha caratteristiche particolari ed innovative. Un regolamento, composto da 10 regole, ne governa il gioco conferendogli caratteristiche incredibilmente ricche di dinamicità e imprevedibilità. Questo nuovo sport è stato pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare insieme, nella stessa squadra (composta sia da ragazzi che da ragazze!). In effetti, il baskin permette la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità (fisica e/o mentale) che consenta il tiro in un canestro. Si mette così in discussione la rigida struttura degli sport ufficiali e questa proposta, effettuata nella scuola, diventa un laboratorio di società.
10 regole valorizzano il contributo di ogni ragazzo/a all’interno della squadra: infatti il successo comune dipende realmente da tutti. Quest’adattamento, che personalizza la responsabilità di ogni giocatore durante la partita, permette di superare positivamente la tendenza spontanea ad un atteggiamento «assistenziale» a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili.
I RUOLI: i ruoli vengono assegnati in base al possesso delle grandi prassie: l’uso delle mani, il cammino, la corsa, l’equilibrio. Sulla maglia è il primo numero sulla sinistra.
numero 5: giocatore normodotato o disabile che possiede tutti i fondamentali della pallacanestro (può assumere anche il ruolo di tutor).
numero 4: giocatore normodotato o disabile che possiede l’uso totale o parziale delle mani quindi il tiro, il cammino, la corsa fluida con palleggio regolare. Può commettere passi di partenza ed esegue i fondamentali del baskin con velocità media.
numero 3: giocatore normodotato o disabile che possiede l’uso totale o parziale delle mani, quindi il tiro anche nel canestro tradizionale, il cammino, la corsa anche con palleggio non continuato o interrotto. Non possiede la corsa fluida ma lenta, impacciata, poco coordinata e/o con scarso equilibrio
numero 2: giocatore disabile con l’uso totale o parziale delle mani per il tiro nel canestro laterale alto, il cammino gli consente di spostarsi. Non possiede la corsa o non è in grado di utilizzarla (Ruolo 2R, Ruolo 2 che può correre): è un pivot di movimento, quindi si sposta. Quando riceve la palla, facendo almeno due palleggi, deve recarsi in uno dei tre settori ed effettuare il tiro oltrepassata la linea dell’area, per il Ruolo 2R la linea da oltrepassare è quella tratteggiata. Non può essere marcato. Ha a disposizione 10 secondi da quando il compagno entra nell’area. Se il ruolo n. 2 è un giocatore in carrozzina deve spostarsi autonomamente eseguendo almeno 2 palleggi solo se riesce a spingere la carrozzina con entrambe le mani, se invece possiede la forza e l’abilità solo in un solo arto superiore, potrà essere spostato nella postazione di tiro dal compagno che gli ha portato la palla e non dovrà effettuare i due palleggi prima di tirare, in questo caso il ruolo 2 si definisce 2T (2 + Tutor)
numero 1: giocatore disabile che non può spostarsi (per deficit motori) nemmeno con la carrozzina se non spinto da altri e con nessuno dei due arti superiori riesce a spostare la carrozzina per almeno un giro di ruota, è in possesso solo del tiro, staziona nell’area dei canestri laterali, a lui la palla deve essere consegnata da un compagno. Quando la riceve, questa può essere sostituita da una palla più piccola da lui scelta e posta alla base del canestro. Dalla consegna della palla da parte del compagno entrato in area ha 10 secondi di tempo per arrivare al tiro. La posizione di tiro può essere scelta ma non può essere più vicina della linea segnata a 0.8 metri dalla linea laterale (la ruota grande della carrozzina non la può oltrepassare nel suo punto di contatto col suolo). E’ un altro pivot. Non può essere marcato.
Il regolamento del baskin adatta:
1) il materiale (uso di più canestri: due normali; due laterali più bassi; possibilità di sostituzione della palla normale con una di dimensione e peso diversi);
2) lo spazio (zone protette previste per garantire il tiro nei canestri laterali);
3) le regole (ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso livello. Questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie);
4) le consegne (possibile assegnazione di un tutor, giocatore della squadra che può accompagnare più o meno direttamente le azioni di un compagno disabile).
Anche i ragazzi normodotati beneficiano di questo percorso. Infatti nel baskin essi imparano ad inserirsi e ad organizzare un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità differenti. Essi devono così sviluppare nuove capacità di comunicazione mettendo in gioco la propria creatività e instaurando relazioni affettive anche molto intense. Inoltre la condivisione degli obiettivi sportivi coi ragazzi disabili permette loro di apprezzare le ricchezze e le capacità che la diversità porta con sé.
Da studi effettuati riguardo ai ragazzi disabili, si può dire che i risultati raggiunti sono considerevoli:
- è aumentata la fiducia in se stessi,
- la capacità di coniugare il sacrificio al piacere,
- sono cresciute le abilità psicomotorie e quelle di interazione con i ragazzi e con gli adulti.
Il Baskin è nato a Cremona in un contesto scolastico dalla collaborazione di genitori, professori di educazione fisica e di sostegno. Questo progetto ha visto la collaborazione, in quello che viene definito «lavoro di rete», di realtà scolastiche e di associazioni del territorio ognuna delle quali ha contribuito, con la propria specificità, al successo del baskin.
In Toscana arriva nel 2013 ed il Circolo CEFA A.S.D. di Castelnuovo di Garfagnana è la seconda Società Toscana che avvia questa attività nel settembre del 2014 .
Attualmente la Società svolge l’ attività esclusivamente a Castelnuovo di Garfagnana con N. 3 Istruttori che hanno ottenuto la qualifica di Istruttore attraverso un apposito corso svolto a Cremona e consta di circa 20 persone di età dai 12 ai 45 anni, di cui circa 10 con diverse disabilità di tipo motorio, e psitico.